Wanderart è l’atelier contemporaneo di arte e collectible design fondato a Roma dall’artista Alessandra Pasqua.
Wanderart è la necessità di errare (to wander) per cogliere e rivelare la meraviglia (wonder).
Tramite il proprio lessico creativo, l’Atelier indaga la materia e i materiali, dando vita ad opere uniche ove i confini tra arte e progetto, tra tecnologia e sapienza manuale si compenetrano, lungo il filo del Made in Italy e della sua storia secolare.
I linguaggi e le tecniche, di origine diversa, sono per Wanderart gli strumenti di una esplorazione profonda, vocata alla ricerca collaborativa e alla sperimentazione continua, e aperta alle ipotesi più imprevedibili.
In questo universo del possibile e dell'inatteso, prendono forma opere ed oggetti sofisticati, che originano dalla interazione tra materia e ambiente come tra materia e uomo, superando la semplice dualità di natura e artificio, di materiali nobili e materie prime povere, di risorse vergini e scarti da lavorazioni.
L'etica della responsabilità ispira l'atelier, che rinnova il patto tra l'artista e la Terra anche nelle creazioni più innovative, restituendo manufatti dal minore impatto possibile sull'ambiente e mantenendo puro il loro Dna originale ed esclusivo.
Alessandra Pasqua (Roma, 1975)
Vive e lavora a Roma.
Ha studiato pittura alla Central Saint Martins di Londra, seguito corsi di scultura per la lavorazione dei metalli con la tecnica della cera persa, e di oreficeria presso la Scuola Alchimia di Firenze.
I primi studi umanistici contribuiscono a creare il suo forte interesse per la poesia, per il linguaggio e la mitologia, successivamente intrecciatosi con le sue capacità tecniche e manuali.
Consegue la laurea con lode in Ingegneria Edile e lavora per lungo tempo nell’ambito del design, ricoprendo un ruolo direttivo nel Centro Stile di un’importante azienda del settore degli equipaggiamenti per l’aereonautica, sviluppando progetti per interni di elicotteri e business jets e riscuotendo riconoscimenti internazionali.
Da oltre un decennio si dedica alla ricerca artistica, esplorando le potenzialità della forma pittorica, scultorea e più in generale della dimensione oggettuale e tridimensionale. Nelle opere analizza, attraverso la riflessione poetica, l’identità dell’essere umano con le sue passioni, le debolezze, le speranze e lo osserva, chino su se stesso, mentre si interroga sullo scopo della vita, esternando al contempo la sua perfetta immagine. Scruta il legame tra le emozioni e la “ferita dei non amati” (Peter Schellenbaum), ma anche la capacità delle persone di creare sintonia tra loro e in ultima analisi con la natura. La narrazione artistica di Alessandra Pasqua mira a rappresentare frammenti dell'inconscio collettivo junghiano ed è incentrata sull’immaginario personale, sui significati e sui miti che ne costituiscono l’essenza.
Il risultato di tale percorso introspettivo si concretizza nell’elaborazione di sculture antropomorfe, corpi tondeggianti e protrusioni emotive, insieme a colorate “gabbie autocostruite”.