Un individuo si contorce e urla grida mute, vuote e insaziabili come le sue budella. Mai sazio, mai ricolmo. Umanità, o civiltà. Un’arcana raffigurazione di un busto, compresso e ingabbiato, pieno di frustrazione.
Un torso di dolore, di elegante sofferenza, avvolto in armoniosi drappeggi cerebrali, con le budella che fuoriescono.